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Gallerie del Cornacchino

Le miniere del Cornacchino erano già conosciute in epoca antica per l’estrazione del cinabro (testimoniata ritrovamento di vasellame antico e una moneta di Filippo II il Macedone). Lo sfruttamento del giacimento, in epoca contemporanea, iniziò nel 1872 per volere di Filippo Schwarzenberg. A partire dal 1879, a seguito dell’aumento dell’attività estrattiva, nacque anche un villaggio di minatori.

La silicosi, malattia tipica dei minatori e che colpisce i polmoni, venne diagnosticata in lavoratori di questa miniera e chiamata inizialmente proprio "cornacchite". Nel 1921, esauriti i filoni di cinabro, la miniera venne chiusa.

Delle sei gallerie minerarie, due sono state recuperate e trasformate in percorso museale che inizia nella località Quercia Gobba e, lungo un percorso nel bosco, attraversa la gola del Fosso del Cornacchino, giunge alle due gallerie minerarie note con il nome di Galleria Ritorta, risalenti al periodo antecedente al 1889.