La Pieve dei Santi Vincenzo e Anastasio compare per la prima volta nelle Decime del 1276-77. Costruita in stile tardo-romanico, con elementi gotici, si presenta con una facciata a capanna, con portale goticheggiante e una rivestitura a filari di pietra calcarea e travertino.
L’interno si sviluppa su una pianta rettangolare con scarsella terminale voltata a vela e sulle pareti si possono ammirare elementi decorativi lapidei duecenteschi e rinascimentali e una tela con la leggenda dell’uccisione del mostro di Vignacci: la bestia che infestava la zona venne uccisa dal pievano di Semproniano con l’aiuto della Madonna e dei Santi Antonio Abate e Lucia. La pieve è decorata e illuminata da cinque finestre, due circolare e tre rettangolari, con vetrate istoriate di scuola senese.
Nella controfacciata una lapide ricorda i lavori di restauro del 1579. Gli altari, la balaustra, l’acquasantiera e la vasca battesimale sono in travertino. All’interno si trovano alcune tele cinquecentesche della Scuola di Gerolamo del Pacchia. La Pieve è dotata di un imponente campanile a torre.